
Il trapianto nell’orto
- In presenza di terreno precedentemente preparato, predisponiamo le buche: per fare questa operazione non è indispensabile ma è utile aiutarsi con un un trapiantatoio, un attrezzo simile ad una paletta con la lama piegata a cucchiaio per consentire un ingresso migliore nel terreno. Nel nostro caso, abbiamo usato un piantabulbi, ovvero un trapiantatoio particolare costituito da una parte centrale a forma di cono, usato per meglio ottenere fori regolari per disporre nella terra bulbi, tuberi e giovani piantine.
- Cerchiamo ci distanziare le buche in modo uniforme sulla fila, in base alla specie e quindi allo sviluppo previsto. La dimensione dello scavo deve essere naturalmente proporzionata alla dimensione dell’apparato radicale.

- In condizioni di temperatura sufficienti (considerare i valori di minima biologica della specie) posizionare la piantina nella buca effettuata, avendo cura di lasciare il colletto leggermente fuori terra, per prevenire da accumulo di acqua, ristagni idrici e, quindi, successivi problemi di marciumi al colletto e radicali.
- Posizioniamo la piantina nella buca e ricopriamo con il terriccio.

- Subito dopo il trapianto è indispensabile bagnare o irrigare le piantine e mantenere il terreno umido vicino alle radici nei primi giorni successivi, per garantire lo sviluppo delle radici nel nuovo terreno a disposizione e un rapido attecchimento.
Opzione facoltativa ma consigliata:
Prima di incominciare le operazioni di trapianto è possibile optare per il posizionamento di un telo pacciamante, che avrà la funzione di evitare la germinazione delle erbe infestanti, preservandoci dall’effettuare operazioni di diserbo (meccanico o manuale) con risparmio in termini di tempo, manodopera e quindi di relativi costi.
Inoltre questa scelta porta ad evidenti vantaggi in termini di sostenibilità ambientale soprattutto se avevamo optato per un diserbo chimico.
Il materiale di pacciamatura può essere, a proposito di sostenibilità, anche rappresentato da fibra di legno, paglia o miscele di entrambe e di corteccia.
Altri vantaggi offerti dallo strato di materiale pacciamante sono temperature più elevate del terreno e riduzione dell’evapotraspirazione, favorendo così condizioni di terreno umido più a lungo.